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ARTICOLO  TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 14/02/2012 - Da condannati a risorsa per il paese
 

L’accordo comune-tribunale riguarda imputati per guida in stato di ebbrezza
Da condannati a risorsa per il paese
Già tre le persone impiegate per i lavori di pubblica utilità
 


Graffignana I lavori di pubblica utilità invece del carcere funzionano per il reo, ma evidentemente anche per i comuni: lo testimonia l’esperienza di Graffignana, che ha già gestito tre di questi casi e che da venerdì scorso può ricevere anche condannati dal tribunale di Lodi. Il sindaco Marco Ravera ha infatti firmato la convenzione con il tribunale di Lodi che permette di accogliere nei propri uffici o tra i propri servizi gli imputati per guida in stato di ebbrezza che scelgano i lavori di pubblica utilità in alternativa alla pena detentiva. È una convenzione che ormai diversi comuni nel Lodigiano hanno sottoscritto, ma che ha visto ancora poche applicazioni pratiche. Graffignana invece ha già gestito tre casi simili provenienti da altri tribunali, e con piena soddisfazione da parte dell’amministrazione comunale. «È una possibilità che sfruttiamo e che al momento sta andando molto bene - conferma il sindaco Marco Ravera -. Ci sono già tre persone che abbiamo avuto in servizio, e mi pare che per tutti l’esperienza sia stata positiva».Il primo caso ha riguardato una donna che è stata destinata all’archiviazione dei verbali della polizia locale, gli altri due invece hanno interessato due uomini che hanno prestato servizio rispettivamente al servizio di manutenzione del patrimonio stradale e a quello dei parchi e giardini pubblici. «Per ciascuno abbiamo individuato le attività più consone rispetto alle attitudini, tenendo presenti i bisogni dell’ente - dice Giuseppe Davini, responsabile della polizia locale e coordinatore dei lavoratori di pubblica utilità -. Devo dire che al di là del compito eseguito puntualmente, c’è stato anche molto impegno e volontà di dare davvero un contributo, e questo mi sembra positivo per l’ente, che ne ha ricavato lavori ben fatti, e probabilmente anche per i condannati. Vedremo in futuro, ma finora siamo soddisfatti». L’attività è svolta in forma gratuita con la sola copertura assicurativa a carico del Comune e prevede la trasformazione di ogni giorno di condanna in due ore lavorative, da svolgersi secondo un programma concordato che tiene conto anche delle esigenze professionali dei condannati e che non può non essere rispettato senza valide motivazioni. Le pene detentive possono variare dai 40 giorni ai 2 mesi e mezzo fino ai sei mesi e oltre. L’accesso a questa pena alternativa evita la confisca dell’auto prevista per i casi più gravi. Vantaggi per l’imputato, dunque, ma anche vantaggi per la comunità.Andrea Bagatta
 

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